Musicoterapia e Iperattività

Iperattività e musicoterapia
Esercizi di Musicoterapia

Iperattività e Musicoterapia

Iperattività e Musicoterapia

Una delle maggiori applicazioni della Musicoterapia è sicuramente con l’iperattività. Come utilizzarla? Qual è il modo migliore?

Di seguito alcuni esercizi di base di musicoterapia per i bambini iperattivi. Naturalmente si possono modificare in base alle diverse esigenze.

 

I risultati della musicoterapia con i bambini iperattivi possono essere eccezionali. Naturalmente i percorsi terapeutici variano da terapista a terapista, da disciplina a disciplina, da metodologia a metodologia.

Alcuni operatori, soprattutto di orientamento psicologico, attribuiscono la causa dell’iperattività a fattori emozionali, come la rabbia, la frustrazione, l’ansia, traumi etc.! Per ovviare ridurre il problema ritengono che sia giusto lasciare il bambino libero di scaricare le proprie emozioni, positive e negative, attraverso esercizi motori liberi, lasciano il bambino o i bambini in stanze vuote dove possono sfogare la propria rabbia attraverso svariate attività:  possono battere strumenti a percussione a tutta forza, o lottare con i cuscini contro altri bambini, dare pugni ai cuscini, correre liberamente senza regole, giocare a spintoni etc.!

Non siamo qualificati per per entrare nel merito delle cause dell’iperattività, ma possiamo provare a capire invece quali attività sono maggiormente funzionali.

Purtroppo la nostra esperienza ci ha dimostrato in più occasioni che queste attività non producono i risultati voluti, mentre, addirittura, in alcuni casi potrebbero acutizzare il problema. Inoltre, laddove fosse possibile riscontrare effetti positivi, si tratta di risultati irrisori e non immediati.

Quello che ci è stato chiaro dal primo momento è che nei bambini iperattivi ci sono tre abilità che risultano alterate rispetto alla norma. 

  • La capacità di attendere
  • La capacità di gestire la velocità delle proprie azioni, compreso il linguaggio
  • La capacità di rilassarsi e restare calmi

Diventa importante, quindi, intervenire attraverso tecniche comportamentali, per insegnare ai bambini a gestire quelle abilità alterate. Ma spesso risulta complicato capire da dove cominciare:

  • Come riduco l’impazienza?
  • Come aiuto il bambino a controllare il ritmo dei propri movimenti?
  • Come faccio a farlo rilassare?

A questi quesiti spesso corrispondono risposte improvvisate, interventi evanescenti attraverso tecniche non idonee, imparate durante gli studi o il tirocinio e buttate lì a caso.

Il nostro lavoro mira proprio a trovare le risposte giuste, cercando di fornire a chi opera con i bambini iperattivi esercizi che producano risultati.

Il primo esercizio è particolarmente indicato per ridurre l’impazienza:

  • Il bambino siede accanto al terapista alla tastiera (o pianoforte) e a turno suonano. Inizialmente il bambino non rispetterà il turno, vorrà suonare sempre, sarà compito del terapista tenere a bada la sua impazienza. Inizialmente il terapista suonerà per brevissimi periodi, lasciando la maggior parte del tempo al bambino. Pian piano, quando il bambino incomincia a rispettare i turni, i tempi del terapista si allungano e si riducono quelli del bambino.
  • Altro esercizio molto utile è quello di far sedere il bambino su una sedia ed eseguire un breve brano durante il quale il bambino dovrà stare fermo, senza muovere nessuna parte del corpo, nel limite del possibile. Ogniqualvolta che il bambino si muoverà o parlerà si ricomincerà da capo. I primi brani saranno molto brevi, successivamente dovranno essere della durata di almeno 5 minuti, fino ad arrivare per un tempo di almeno 10 minuti in cui il bambino dovrà stare fermo e in silenzio. Questo esercizio che inizialmente risulterà essere molto difficile per i bambini iperattivi, può portare risultati straordinari.

Per gestire il controllo dei movimenti la maggior parte dei terapisti utilizza gli strumenti a percussione, insegnando al bambino a tenere il ritmo, cioè insegnando il tempo musicale, così da imparare a controllare il ritmo delle proprie azioni. Noi abbiamo notato che, invece, si ottengono risultati maggiori, proponendo l’esercizio inverso: lavorando prima sul ritmo corporeo, migliora il ritmo delle azioni e quello musicale.

  • Se abbiamo una stanza grande possiamo tracciare una linea per terra sulla quale il bambino dovrà camminare avanti e indietro seguendo il tempo che il terapista gli indica con il battito delle mani, del pianoforte o di un tamburo. Inizialmente è molto utile che il terapista stia in piedi in modo da farsi vedere dal bambino e dovrà scandire il tempo con il gesto della mano, ogni gesto equivale ad un passo. Il bambino dovrà seguire il vostro ritmo. Si incomincia con un tempo facile da eseguire per il bambino, per poi intervallare ritmi lenti a ritmi veloci. Successivamente non si scandirà più il tempo con la mano e il bambino dovrà seguire il ritmo al solo ascolto della musica.

Mentre per quanto riguarda l’incapacità di rilassarsi niente di più funzionante di un bel rilassamento con la musica o una bella passeggiata con andamento lento. Ma il rilassamento lo tratteremo più dettagliatamente in un prossimo articolo.

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