Bullismo e cinema | Bullismo e film

Bullismo e cinema
Bullismo e film 

Bullismo e cinema

Bullismo e cinema

 

 

Nei film, soprattutto quelli anglo-americani viene rappresentato il modello di bullo/vittima che poco corrisponde alla realtà.

 

Nell’immaginario collettivo quando si sente parlare di bullismo viene immediatamente alla mente il modello proposto in questi film.

 

 

Spesso il mondo del cinema affronta il tema del bullismo, ma il più delle volte non lo fa con l’intento di trattare il’argomento, ma vengono proposte storie dove il bullismo è di contorno, così vediamo commedie o drammi dove il bullo viene rappresentato come un ragazzo antipatico, grosso, rozzo, forte, prepotente, sgradevole a tutti, in genere con un padre ricco. Due gregari idioti, una quasi-fidanzata bella ma insoddisfatta. Poi c’è la vittima, un bambino piccolo di statura, carino, dolce, e che alla fine sconfigge il bullo e tutti diventano suoi amici, perfino la bella ragazza lascia il bullo e si innamora di lui… sì, e poi arriva Mary Poppins e tutti vissero felici e contenti.

Purtroppo la realtà è ben diversa. Non neghiamo che situazioni come quelle dei film qualche volta capitino, ma nella maggior parte dei casi le situazioni sono completamente diverse:

  • Il bullo è il soggetto carino, simpatico a tutti, perfino agli insegnanti, carismatico, leader.
  • Quasi tutti i compagni vogliono essere suoi amici.
  • Molte ragazze vogliono diventare le fidanzatine (diverso è il discorso per il bullo femmina, in quanto non sempre piace ai maschi)
  • Di contro la vittima è spesso poco attraente, antipatica, fastidiosa, insopportabile, perfino agli insegnanti.

Uno degli esempi più classici è il bellissimo film di Ritorno al futuro dove abbiamo tutte le caratteristiche sopra elencate: Geroge Mc Fly la vittima passiva, Marty Mc Fly, il protagonista, la vittima reattiva, Biff Tannen il bullo rozzo. Il film è uno tra i più bei film commedia mai sviluppati, una trama ricca, piena di idee. Ma il bullismo è di contorno ad una storia che ha tutt’altre ragioni di essere.

Spesso nel pensiero comune questa situazione di bullismo diventa uno stereotipo, e quando ci troviamo di fronte ad una situazione reale di bullismo dove le nostre aspettative, dovute allo stereotipo, non trovano conferma, tendiamo a non riconoscere il caso come bullismo.

Il cinema tratta il bullismo con finalità ben diverse da quelle sociali. Sono ancora poche le pellicole che analizzano il problema dando la priorità al fenomeno, e anche laddove questo accade, bisogna valutarne i contenuti con molta attenzione, poiché il rischio di cadere nei luoghi comuni e nella demagogia è molto facile.

È d’uopo a questo punto sottolineare che chi vuole studiare il bullismo, deve avvicinarsi all’argomento attraverso un’accurata scelta dei materiali, attraverso lavori di autori accreditati e non improvvisati, soprattutto quando si propongono interventi nelle scuole che prevedono cineforum. Così come quando ci troviamo nel campo della formazione, e bene approcciarsi al bullismo attraverso la qualità, e non il gossip o i cinepanettone.

 

 

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