Fiaba per bambini | Il bambino sulle ruote

Fiaba per bambini
Il bambino sulle ruote

Favola il bambino sulle ruote

Favola il bambino sulle ruote

 

Lo sapete che vicino al bosco del Pettirosso, ad ovest del Monte Peracotta c’è un bambino che al posto delle gambe ha le ruote?

Molti dicono che è un handicap, ma noi crediamo che può essere anche una risorsa. Leggi perché!

 

Ho sentito dire che vicino al bosco del Pettirosso, ad ovest del Monte Peracotta, viveva un bambino che al posto delle gambe aveva le ruote. Si chiamava Ciosolino.

Quando nacque, in poco tempo, si sparse la voce nel paese e tutti dicevano che era un bambino molto strano. Ma la mamma e il papà di Ciosolino gli volevano un sacco di bene e dicevano sempre che se il loro bambino era nato con le ruote un motivo ci doveva essere, e prima o poi l’avrebbero scoperto. Ciosolino cresceva sano e felice grazie all’affetto dei suoi cari che lui ripagava comportandosi sempre da bravo bambino. Aveva anche tanti amici, e non c’erano bulli che gli davano fastidio.

Purtroppo, però, i problemi incominciarono quando iniziò la scuola. A Ciosolino piaceva studiare ed era molto bravo a scuola, ma quando arrivava l’ora di ginnastica, il bimbo sulle ruote non poteva partecipare. Tutti gli sport come il salto in lungo, il salto in alto, l’arrampicarsi sulla corda, il nuoto, non erano adatti a lui che al posto dei piedi aveva le ruote. Ma il momento più triste giungeva durante la ricreazione, quando i giochi preferiti da tutti i bambini erano il calcio e salta la corda, tutti giochi in cui il poverino doveva restare a guardare. Con le ruote non poteva tirare calci ad una palla o saltare la corda. Così Ciosolino se ne restava lì in disparte a guardare, con gli occhi tristi. Ogni giorno, quando tornava a casa dalla mamma e il papà, piangeva e diceva che non voleva andare a scuola. Tutti i bambini, diceva, giocano a calcio e io non posso giocare con loro. “Io voglio avere i piedi non le ruote” gridava. La mamma cercava di consolarlo dicendogli che se aveva le ruote un motivo ci doveva essere.
Con il tempo Ciosolino incominciò ad isolarsi. Se ne stava sempre da solo. Non andava nemmeno più a guardare gli altri bambini giocare a pallone. Anche a casa era molto silenzioso. Se ne stava sempre chiuso nella sua cameretta a fare i compiti. La mamma lo guardava ed era triste, pensava che sicuramente c’era un motivo per il quale suo figlio era nato con le ruote, ma proprio non riusciva a capire quale fosse il motivo.
Ma un giorno accadde quello che nessuno si aspettava. Mentre erano tutti a scuola, si ruppe un tubo del gas del riscaldamento. In poco tempo tutta la scuola fu pervasa di gas, ma il gas è subdolo, perché non si capisce subito che lo stai respirando. Quando il bidello si rese conto del problema era troppo tardi. Suonò l’allarme e tutti, bambini e maestri incominciarono a scappare, ma avevano respirato troppo gas, e piano piano, ad uno ad uno, incominciarono a cadere a terra svenuti. Purtroppo la scuola era situata sulla collina del paese e nessuno poteva accorgersi della tragedia. Alcuni bambini, fra cui Ciosolino, riuscirono ad arrivare fino all’uscita. Volevano correre giù per la discesa e chiedere aiuto in paese. Ma non appena misero piede fuori, vuoi per lo sforzo, vuoi per il gas inalato, persero le forze e svennero tutti. Anche Ciosolino perse i sensi, ma, perdendo i sensi, tolse le mani dalle ruote che lui spingeva per muoversi, ed essendo la scuola posta su una collina, senza le mani che fermavano le ruote, Ciosolino incominciò a scendere dalla collina. Scendeva e scendeva sempre più veloce verso il paese. Ciosolino era svenuto non si accorgeva di niente. Una volta giunto in paese la gente incominciò ad uscire dalle case e dai negozi e vedendo che il bambino sulle ruote passava a tutta velocità senza fermarsi decisero di fermarlo prima che si facesse male. Così aprirono un grande lenzuolo in mezzo alla strada trattenuto ai lati dagli uomini più forti e Ciosolino vi andò a sbattere contro senza farsi male. Tutti pensavano che stesse dormendo, e si chiedevano perché. Ma un dottore che passava di lì disse che non dormiva, ma era pallido ed era chiaro che aveva perso i sensi, poi in molti si accorsero che i vestiti di Ciosolino erano impregnati di uno strano odore, un odore di… sì un odore come… sì come… “ODDIO” esclamarono in molti, è odore di gas. Due donne si presero cura di Ciosolino, mentre tutto il paese salì verso la scuola. Quel giorno nella scuola c’erano più di cinquanta bambini e dieci adulti, tra maestri, bidelli e la preside. Le persone del paese arrivarono giusto in tempo e riuscirono a portare tutti in salvo. Quel giorno tutti capirono il motivo per cui Ciosolino era nato con le ruote: Era nato con le ruote per salvare quei cinquanta bambini e dieci adulti, che altrimenti sarebbero morti.
Ciosolino diventò un eroe e tutti i bambini volevano giocare con lui, e per non lasciarlo solo durante la ricreazione, decisero che avrebbero incominciato a giocare anche a pallavolo, ad acchiappa acchiappa, tutti giochi in cui avrebbe potuto partecipare anche lui, e così fu!

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