Minori e gioco d’azzardo

Il gioco d’azzardo e minori

Negli ultimi due anni i punti di scommessa stanno nascendo come funghi. In ogni paese, piccolo o grande che sia, si possono trovare moltissime sale dove è possibile scommettere su tutti gli sport possibili ed immaginabili, dai cavalli, al calcio, fino a sport meno conosciuti. Parallelamente ai punti scommesse, ma con una crescita maggiore, si allargano a macchia d’olio i siti online di gioco d’azzardo.

Purtroppo con l’incremento dei punti di scommesse, si è avuto un incremento dei minori che giocano. Se possiamo immaginare che nei punti scommesse si chiude un occhio ai minorenni che entrano, soprattutto se fisicamente sembrano essere più grandi, il problema online è molto più sentito, perché non c’è nessun controllo.

Così accade che mentre il gioco d’azzardo viene diagnosticato come malattia, lo stato italiano, oltre i soldi che spilla ai poveri per arricchire  banchieri, politici, medici, etc., abbia trovato un enorme business che porta  nelle proprie casse un’enormità di guadagno: lotto, superenalotto e gratta e rovinati.  

Ma la cosa più divertente è che sulle televisioni pubbliche e private incalzano spot pubblicitari dei vari gratta e rovinati, lotto e superenalotto. Poi ogni tanto (ma sempre con minor frequenza) compare una comunicazione sociale che dice che il gioco d’azzardo è una malattia, che bisogna moderare, che bisogna rivolgersi ad uno specialista.

È come se lo stato accanto ad uno spot contro lo stalking ne proponesse un altro con maggior frequenza.

  • Spot pubblicitario contro la violenza sulle donne:
    • se subite violenze da vostro marito, da vostro fidanzato, non abbiate paura a denunciarlo e bla bla bla.

Contemporaneamente

  • Pubblicità statale:
    • bastone da Baseball di noce, con questo potete malmenare le vostre donne, forte, maneggevole.

A figli ricchi del Premier  l’ardua sentenza.

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