Filastrocca Carnevale | Filastrocche per bambini

Filastrocca Carnevale
Filastrocche per bambini

Filastrocca Carnevale

Filastrocca Carnevale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se qualcuno l’ha pensato che ogni scherzo oggi vale,
già lo posso immaginare, che parliam del carnevale.
E le maschere italiane, non appena l’han saputo,
hanno preso il primo treno, con l’invito ricevuto.

Son venute fino a qui dalla più brutta alla più bella,
e per ultimo da sempre, quel pigron di Pulcinella.
In prima fila il Rugantino, bellimbusto e fanfarone,
tallonato a piè veloce dall’avaro Pantalone.

Trasandato e baldanzoso si presenta il Meo Patacca,
accompagnato da Gianduia con quell’aria un po’ bislacca.
Con quel fare spiritoso Meneghino sghignazzante,
prende in giro Balanzone logorroico e gran pedante.

Con un cuore grande e buono giunge pure Stenterello,
mentre brillo il buon Sandrone, suona forte il campanello.
È un po’ finto e adulatore quel furbastro di Brighella,
ma ha portato Colombina sempre più graziosa e bella.

È  venuta anche Rosaura, figlia di quel Pantalone,
e a gran voce fa un inchino, Fagiolino il chiacchierone.
E che risata genuina ha quel simpatico Gioppino,
alle battute un po’ taglienti dell’astuto Arlecchino.

Mentre di mestizia triste, c’è Pierrot che ne ha un bel sacco,  
e non trova l’armonia col buonumor di Burlamacco.
E per chiudere la fila, il Tartaglia in pompa magna,
ha accompagnato Beppe Nappa per cui il cibo è una cuccagna.

E solo ora, finalmente, il carneval festa diventa,
col permesso irriverente, di quel tale Capitan Spaventa.

Copia, stampa, ritaglia e incolla. Le filastrocche aiutano a migliorare il linguaggio, la memoria, la recitazione.

Se qualcuno l’ha pensato che ogni scherzo oggi vale,
già lo posso immaginare, che parliam del carnevale.
E le maschere italiane, non appena l’han saputo,
hanno preso il primo treno, con l’invito ricevuto.
Son venute fino a qui dalla più brutta alla più bella,
e per ultimo da sempre, quel pigron di Pulcinella.
In prima fila il Rugantino, bellimbusto e fanfarone,
tallonato a piè veloce dall’avaro Pantalone.
Trasandato e baldanzoso si presenta il Meo Patacca,
accompagnato da Gianduia con quell’aria un po’ bislacca.
Con quel fare spiritoso Meneghino sghignazzante,
prende in giro Balanzone logorroico e gran pedante.
Con un cuore grande e buono giunge pure Stenterello,
mentre brillo il buon Sandrone, suona forte il campanello.
È un po’ finto e adulatore quel furbastro di Brighella,
ma ha portato Colombina sempre più graziosa e bella.
È  venuta anche Rosaura, figlia di quel Pantalone,
e a gran voce fa un inchino, Fagiolino il chiacchierone.
E che risata genuina ha quel simpatico Gioppino,
alle battute un po’ taglienti dell’astuto Arlecchino.
Mentre di mestizia triste, c’è Pierrot che ne ha un bel sacco,
e non trova l’armonia col buonumor di Burlamacco.
E per chiudere la fila, il Tartaglia in pompa magna,
ha accompagnato Beppe Nappa per cui il cibo è una cuccagna.
E solo ora, finalmente, il carneval festa diventa,
col permesso irriverente, di quel tale Capitan Spaventa.

 

 

Tutte le maschere italiane del Carnevale hanno composto una bella filastrocca. Per le scuole, gli insegnanti, i genitori che vogliono far esercitare i bambini.

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