Fiabe per bambini | Pannalea la bambina ballerina

Fiabe per bambini
Pannalea la bambina ballerina

La favola della Ballerina

La favola della Ballerina

 

La favola di Pannalea, una bambina emarginata da tutti. Emarginata perché ha una dote: ama la musica e balla benissimo.

Ed è proprio la musica a salvare questa splendida bambini, la musica è magica.

 

 

In un paese lontano viveva Pannalea, una bambina che aveva una caratteristica: non sentiva dolore. Se cadeva, se si sbucciava le ginocchia, Pannalea non piangeva, perché non provava dolore. Quando a scuola un bullo la picchiava, lei non piangeva e, capitava, che alla fine fosse proprio il bullo che, disperato, si mettesse a piangere. Così si sparse la voce che Pannalea fosse una bambina molto cattiva e che picchiava tutti. Tutti avevano paura di Pannalea, grandi e piccini. Nessuno si avvicinava a lei, tutti la evitavano. Quando era a scuola la chiudevano in uno stanzino e il bidello faceva la guardia fuori la porta impugnando un bastone. Anche a casa la famiglia aveva paura di lei e la lasciavano sempre chiusa in cantina. Qualche volta Pannalea usciva di casa per andare a giocare all’aperto, ma non appena scendeva in strada tutti gli altri bambini scappavano.

In realtà Pannalea non era per niente cattiva. Era come tutti i bambini, ma, siccome lei non sentiva dolore e nessuno poteva picchiarla, tutti avevano paura di lei.

A Pannalea piaceva giocare, ma era costretta a giocare sempre da sola. Pannalea amava tantissimo la musica, purtroppo, però, stando sempre chiusa in cantina ed in uno sgabuzzino della scuola, non ascoltava mai la musica. Così non le restava che cantare le canzoncine che si ricordava di aver sentito da piccola. Poi incominciava a ballare. Ma non la vedeva nessuno, perché quando c’era lei per strada, non c’era nessun altro. Ma Pannalea era bravissima, era la più brava ballerina che si fosse mai vista.

Eppure, nonostante nessuno la volesse, Pannalea, non era mai triste, sorrideva sempre e passeggiava cantando e ballando. In genere cantava una canzoncina che le cantava la mamma quando era ancora piccolina:

Salta, salta palla,  (clicca sopra e potrai ascoltare la canzone)
la bambina balla,
balla sulla palla,
fa il salta, salta palla.
Salta, salta palla,
la bambina salta e saltella,
saltella sulla palla,
la bambina salta e saltella.

C’è da dire però, che molte delle persone che avevano paura di lei, all’occorrenza erano pronti ad usarla per il proprio tornaconto.

Un giorno, per esempio, in paese arrivarono dei briganti cattivi che volevano derubare tutti. I paesani, insieme alla famiglia, presero Pannalea e la mandarono incontro i briganti. Questi minacciarono la bambina di andarsene se no l’avrebbero riempita di botte. Ma Pannalea li guardava sorridendo. Pensava che queste persone fossero amici con cui poteva giocare. Così i briganti le si avventarono addosso per picchiarla. Ma, picchiavano, picchiavano, Pannalea continuava a sorridere. Dopo un po’ i briganti si stancarono e, spaventati da questa bambina che non sentiva dolore, scapparono a gambe levate. Ma nonostante Pannalea avesse messo in fuga i briganti, la gente del paese continuò a trattare male la povera bambina.

Si avvicinava il Natale e nel paese fremevano i preparativi per il grande ballo dell’ultimo dell’anno.

Il giorno di Natale Pannalea lo trascorse da sola nella cantina mentre tutta la famiglia festeggiava mangiando ed aprendo i regali.

Arrivò finalmente il giorno del gran ballo di fine anno e tutto il paese era invitato. Pannalea fu chiusa, come al solito, in cantina e la famiglia  andò al gran salone del palazzo comunale dove c’erano tutti: dal sindaco ai consiglieri, dal dottore al falegname. C’erano gli insegnanti e tutti i compagni di Pannalea. Insomma, c’era tutto il paese tranne la povera Pannalea. Per l’occasione fu invitato anche un grande musicista che avrebbe cantato e suonato la chitarra tutta la sera.

Pannalea se ne restò sola sola nella cantina. Ma ad un tratto sentì una musica bellissima e così salì sopra degli scatoloni per arrivare alla finestra alta della cantina. Così poteva ascoltare meglio. Era la musica più bella che avesse mai sentito.

Stando su quegli scatoloni e appoggiandosi alla finestra si accorse che non era chiusa, la bambina uscì dalla cantina e seguì la musica.

Pannalea incominciò a danzare e danzando danzando giunse fino al palazzo comunale. Entrò fino al gran salone dove erano tutti intenti a ballare e a divertirsi. Ma quando giunse in mezzo alla sala, tutti incominciarono ad urlare dallo spavento. Chi stava mangiando lasciò cadere il piatto, chi era intento a bere lasciò cadere il bicchiere. Tutti quelli che ballavano smisero immediatamente cadendo all’indietro. Tutti, ma proprio tutti, incominciarono  a correre all’impazzata per nascondersi. Pannalea non fece caso alle persone che gridavano e si nascondevano, ma si diresse verso il musicista. Tutti gridavano al musicista di scappare, ma questi guardava la bambina senza avere paura. Lui cantava e Pannalea lo guardava estasiata. Poi la bambina incominciò a sorridere e a ballare. Ballava una danza bellissima. Si muoveva come nessuno sapeva fare. Effettuava bellissimi grand jeté, volteggiava mille volte su se stessa. A poco a poco tutti iniziarono ad uscire dai nascondigli. Restarono tutti sorpresi con la bocca spalancata, nel vedere la bravura di Pannalea. La bambina era la più brava ballerina che si fosse mai vista. Tutte le ragazze incominciarono ad ammirarla ed invidiarla. Tutti ragazzi se ne innamorarono. Tutti incominciarono a battere le mani e a gridare brava. Alla fine il musicista smise di suonare e andò a farle i complimenti. Da quel giorno tutti chiesero scusa a Pannalea ed incominciarono ad esserle amici. Tutti i ragazzi la chiesero in sposa. Ma Pannalea si era innamorata del musicista che non era scappato quando l’aveva vista e voleva sposare solo lui: e così fu.

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