Bullismo sms
Alfano sms contro il bullismo
L’ultima trovata per contrastare il bullismo è un numero al quale possono essere inviati sms di denuncia per segnalare spacciatori e bulli.
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Ma se l’sms può rivelarsi un ottimo espediente per scoraggiare gli spacciatori, abbiamo seri dubbi per quanto riguarda il bullismo. Ma la domanda nasce spontanea: ma il ministro Alfano, sa che cosa è il bullismo?
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Qualche anno fa per contrastare il bullismo, l’allora governo, il ministro dell’istruzione ed il premier, attuarono quella che si può considerare una legge epocale per contrastare il bullismo, accompagnata da un titolo altisonante: Ritorna il 5 in condotta. Una chiara risposta al bullismo.
Da allora i casi di bullismo sono triplicati.
Ironia a parte ecco un’altra geniale trovata per sconfiggere il bullismo: l’sms.
Ora riguardo gli spacciatori ci sta bene la possibilità di inviare un sms per denunciarne la presenza, anche se, qualche dubbio ci viene nel momento in cui il ministro Alfano dichiara: «Chi segnalerà episodi di spaccio sarà protetto dalla massima riservatezza. Faremo ogni sforzo per proteggere chi denuncia, soprattutto se è minore» conoscendo come funziona in Italia, un po’ di paura è lecita.
Se realmente si vuole proteggere chi denuncia si crea un sistema che riceve sms senza ricevere il numero. Nell’epoca della super tecnologia non si riesce a farlo? Certo che ci si riesce, ma le forze dell’ordine vorranno sicuramente sapere chi, perché, per come e per quando.
Ma noi trattiamo il bullismo e l’sms per contrastare il bullismo ci dà un po da pensare, ma soprattutto vorremmo spiegare al ministro che il bullismo è diverso da quello che lui a sentito in qualche programma pomeridiano della domenica. Vorremmo suggerire al ministro a lettura di qualche libro, tanto possiamo assicurare, non fa male, anzi. Magari Dan Olweus, semplice, conciso, facile da comprendere anche per i profani dell’argomento.
Ma se i primi ad essere poco formati a riguardo il bullismo sono gli insegnanti, se proprio gli insegnanti hanno difficoltà a individuare i casi di bullismo, come possono comprendere e denunciare i casi di bullismo gli alunni, i genitori o i collaboratori scolastici?
Dovrebbe farlo la vittima, ma uno dei maggiori problemi della vittima è proprio quello di avere il coraggio di denunciare il bullo.
Inoltre: quante segnalazioni arriverebbero per falsi casi di bullismo? Come faranno gli operatori a discernere i casi di bullismo reali da quelli dai casi di normali contrasti tra alunni? E chi sono gli operatori che riceveranno gli sms?
Infine caro ministro, mettiamo che giunga la notizia di un ragazzo che subisce bullismo, cosa fate? Mandate i carabinieri? Arrestate il bullo? Lo torturate?
Il bullo, caro ministro, spesso è un ragazzino di 10 – 12 anni. Il bullo non è colui che uccide, massacra, manda in ospedale, ma è colui che spinge, strattona, mette sgambetti, dà schiaffi, offende, prende in giro. Che fa lo arrestiamo? No, mi risponderà lei, il numero per l’sms vale solo per i casi gravi non per queste marachelle da ragazzini. Perfetto, il numero vale solo per 1% dei casi. Mentre per il restante 99%, quel bullismo che tanti danni psicologici provoca alla vittima, lo lasciamo perdere.
Mia cara vittima, fattene una ragione, fin quando questi sono i ministri, devi ancora subire.
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