Bullismo consigli | E se i consigli sono sbagliati?

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E se i consigli sono sbagliati?

Bullismo consigli

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Ogni qualvolta elargiamo consigli errati ad un bambino che subisce prepotenze, creiamo un rischio molto grande che va valutato con attenzione:

 

Il rischio è che il bambino, non trovando giovamento da quei consigli, tenderà a chiudersi e non chiedere più aiuto!

 

 

 

Come abbiamo già visto negli articoli precedenti, molti consigli che diamo alle vittime di bullismo sono inutili se non addirittura pericolosi, inoltre portano in sé l’errore di spostare il fulcro del problema facendo ricadere le responsabilità della soluzione sulla vittima, e così si arriva a pensare di insegnarle a difendersi, oppure aiutarla a diventare più carismatica, ancor peggio, ad essere più divertente, ad avere un prontuario di frasi da esibire al momento opportuno, o addirittura far finta di non aver paura.

I bambini hanno molte difficoltà ad aprirsi e confidarsi soprattutto con gli adulti. Un esempio valido è quello dei bambini che subiscono maltrattamenti o abusi sessuali, i quali, nonostante la propaganda di alcune associazioni che per raccogliere fondi raccontano di migliaia di richieste di aiuto da parte di bambini abusati e maltrattati, la verità è ben diversa: i bambini che subiscono maltrattamenti e abusi si chiudono in se stessi, il più delle volte hanno sensi di colpa perché pensano (o gli viene fatto credere) che se lo meritano e un bambino che crede di avere colpa non chiede aiuto. I casi di bambini che hanno il coraggio di chiedere aiuto sono davvero pochi.

Ora, se abbiamo la fortuna che un bambino vittima di bullismo abbia il coraggio di aprirsi dobbiamo stare attenti a non perdere questa occasione, perché se falliamo, falliamo per sempre.

Un bambino vittima di bullismo che si confida non è un evento comune, e quando succede, almeno inizialmente, il coraggio di aprirsi è appeso ad un filo sottile, che se si spezza, sarà un evento che non si ripeterà più.

Nel momento in cui un bambino si apre, lo fa per chiedere aiuto, se quell’aiuto non arriva o non soddisfa le sue aspettative, farà un passo indietro e si chiuderà di nuovo a riccio, precludendo ogni altra possibilità di apertura.

Se il bambino cercasse di seguire il consiglio dell’adulto cercando di reagire, con ogni probabilità peggiorerebbe la sua situazione, e non riuscendo a mettere in pratica i consigli ricevuti si sentirà frustrato, si sentirà un perdente perché ha fallito oppure, cosa molto probabile, si renderà conto che quei consigli non erano la soluzione giusta. In tutti e due i casi il bambino non si confiderà più con l’adulto. Nel primo caso per vergogna di aver deluso l’adulto, nel secondo perché i consigli hanno peggiorato la situazione.

Il rischio sarà che quando gli chiederete come va, vi mentirà e risponderà che va tutto bene, per evitare che si riapra il discorso.

Il bambino vi ha chiesto aiuto, un aiuto concreto, e noi gli proponiamo demagogia?

Se un bambino ha un disagio, quel disagio va affrontato immediatamente e va fermata la causa del disagio. Cioè va fermato il bullo, se non riuscite a fermare il bullo non mettete in discussione la vittima, perché ha già il suo bel da fare.

 

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