Bullismo consigli sbagliati
Consigli pericolosi su internet
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Sul web si possono trovare una infinità di notizie riguardo il bullismo, ma possiamo davvero fidarci? Sono notizie postate da persone esperte o pseudo-esperte?
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Non sempre la rete fornisce notizie corrette riguardo al bullismo, soprattutto quando si tratta di elargire consigli alle vittime.
Quando un insegnante decide di approfondire il fenomeno del bullismo, le prime fonti di informazione a cui può attingere sono i libri, i mass media ed internet. Ma sono proprio gli ultimi due canali che possono nascondere notizie errate e le maggiori insidie.
Ogni giorno siamo sommersi da programmi televisivi dove il problema viene affrontato con la presenza di personaggi di ogni genere: attori, gente dello spettacolo, giornalisti. Ma quello che alla televisione piace maggiormente sono alcune figure che negli ultimi anni stanno prendendo piede: opinionisti, criminologi e psicoterapeuti tutto fare. Figure che intervengono per parlare di tutto e di tutti, senza alcuna competenza in merito, anche laddove gli argomenti sono molto delicati e necessiterebbero la dovuta accortezza.
Lo stesso discorso vale ancor di più per internet, poiché la rete è accessibile a tutti, ma soprattutto, sulla rete, chiunque ha la possibilità di scrivere quello che più gli pare, perfino di bullismo, magari avendone sentito parlare solo attraverso la televisione o i giornali.
Così non è raro trovare siti dove il bullismo viene trattato da preti, medici, psicologi, educatori, etc, i quali però, ne è testimone ciò che scrivono, non hanno mai letto un libro, non hanno mai gestito una classe con la presenza di bulli, non hanno mai affrontato il bullismo. Eppure scrivono, formulano ipotesi, danno giudizi, spiegazioni e, soprattutto, consigli alle vittime, spesso sulla base di esperienze personali fatte in altri campi: politici, religiosi, psicologici.
Tra questo marasma di informazioni, come vedremo nei prossimi articoli, spesso si trovano informazioni e consigli errati, a volte aberranti, spesso pericolosi soprattutto per la vittima, la quale, se cercasse di mettere in pratica i consigli che le vengono elargiti, nella migliore delle ipotesi, peggiorerebbe la già precaria situazione.
Ma ancora più grave, è il fatto che alcuni insegnanti potrebbero prendere per vere quelle tesi e mettere in pratica nella classe interventi pericolosissimi per la vittima e tutti gli alunni coinvolti.
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