Bullismo occasionale | Episodi di prepotenza occasionali

Bullismo occasionale
Episodi di prepotenza occasionale

Bullismo occasionale

Bullismo occasionale

 

Spesso si parla di bullismo anche quando si tratta di episodi di prepotenza occasionali. Per comodità lo chiameremo, impropriamente, Bullismo occasionale, ma in realtà con il bullismo c’entra ben poco.

Con il termine di Bullismo occasionale intendiamo episodi di prepotenza che accadono in un determinato momento e in un determinato luogo, ma che restano circoscritti a quel determinato momento e non si ripetono più, o almeno non si ripetono con continuità.

 

Quando ascoltiamo i telegiornali o leggiamo titoli sui giornali inerenti al bullismo, dobbiamo sapere che il più delle volte non si tratta di bullismo, ma di delinquenza minorile o episodi di prepotenza occasionali (bullismo occasionale). 

Si tratta perlopiù di condotte prevaricanti che non si ripetono nel tempo, ma sono fatti casuali, come potrebbe essere il caso di una ragazza che passeggia nel parco e viene infastidita da ragazzi che non conosce; oppure un ragazzino che per strada incontra dei ragazzi più grandi che lo prendono in giro o lo prendono a spintoni. Diverso è il discorso se quel ragazzino passa di lì ogni giorno e ogni giorno incontra quei ragazzi che lo infastidiscono o se viene infastidito tutte le volte che li incontra, in quel caso si tratta di bullismo.

A volte però, utilizzare il termine bullismo è fuori luogo, come per esempio nel caso di atti gravissimi come stupri attuati da un branco ai danni di ragazze coetanee o più piccole. A volte vengono definiti, erroneamente, bulli soggetti maggiorenni che compiono atti di prepotenza o condotte illegali.

Quando parliamo di Bullismo occasionale ci riferiamo ad un atto di prepotenza perpetrato da un ragazzo più forte sul piano psico-fisico ai danni di un altro ragazzo. Ma si tratta di un episodio di prepotenza isolato, cioè che avviene un sola volta, senza continuità. Può verificarsi per una lite occorsa in quel momento; può avvenire tra ragazzi che non si conoscono o tra ragazzi che si conoscono ma che non hanno mai avuto conflitti prima. Ma le prepotenze o gli atti di violenza non hanno conseguenze, cioè non sono atti che si ripetono nel futuro, almeno non in un tempo breve e non con una certa regolarità.

Come abbiamo già visto, infatti, perché si possa parlare di bullismo c’è bisogno che gli episodi di prepotenza si protraggano nel tempo, con continuità e che gli episodi abbiano sempre gli stessi protagonisti: bullo e vittima.

Negli altri casi possiamo parlare, impropriamente, di bullismo occasionale. 

Può accadere durante una partita di pallone tra ragazzi, o nei giochi in cortile, dove il bullo occasionale se la prenda, senza apparente motivo o per un motivo futile, con uno dei ragazzi più deboli: prese in giro, calunnie, spintoni, botte; ma resta un episodio a sé, senza che diventi una consuetudine.

Questo, però, non vuol che l’episodio, essendo isolato, non procuri disagi alla vittima. Subire violenze, sottostare a forti prevaricazioni, lascia sempre un segno profondo nelle persone, fino a provocare gravi traumi. Ma anche solo un ricordo negativo può ripercuotersi sulla psiche di un individuo per buona parte della sua vita a venire.

Si tende a pensare che con il tempo si possa dimenticare, ma non è così, possiamo riporre il ricordo in qualche luogo remoto della nostra mente, non pensarci, credere di avere dimenticato, ma quel ricordo è lì, ha già segnato la nostra psiche, ha già assestato un duro colpo alla nostra autostima, e continuerà a venire a galla ogni volta che siamo messi alla prova, che siamo sotto stress, che viviamo un brutto momento, a ricordarci l’ingiustizia che abbiamo subito.

 

 

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