I luoghi del bullismo | Dove si manifesta il bullismo

I luoghi del bullismo
Dove si manifesta il bullismo

I luoghi del bullismo

I luoghi del bullismo

 

Al contrario di quanto si possa pensare il bullismo non è un fenomeno che riguarda esclusivamente la scuola, in realtà può manifestarsi in tutti i luoghi di aggregazione, quelli dove bambini e ragazzi trascorrono la maggior parte del tempo insieme, che sia per svago, religione, sport o altre attività.

 

Ma altrettanto anche i luoghi di transito o ritrovi temporanei possono dar luogo a episodi di prepotenza, cioè episodi di bullismo occasionale.

 

La scuola risulta essere un luogo privilegiato per l’elevato numero di bambini e ragazzi presenti contemporaneamente nell’edificio e per il lungo tempo che vi trascorrono. Inoltre, per quanto possa sembrare un paradosso, c’è una considerevole presenza di spazi dove la sorveglianza degli adulti risulta ridotta o addirittura assente. Naturalmente i luoghi dove trascorrono la maggior parte del tempo risultano sempre quelli più a rischio. 

La classe: spesso, nonostante la presenza dell’insegnante, tra i luoghi più a rischio c’è la classe proprio perché il posto dove i bambini trascorrono la maggior parte del tempo. Gli episodi di bullismo possono avvenire nei momenti di assenza o distrazione dell’insegnante. Con insegnanti poco attenti o disinteressati gli atti di prepotenza possono essere frequenti anche in loro presenza. Inoltre le prese in giro, l’emarginazione, l’esclusione, le calunnie, possono essere effettuate in maniera sottile e risultare difficili da individuare anche agli insegnanti più attenti. In caso di bullismo in classe uno dei primi accorgimenti che un insegnante dovrebbe prendere in considerazione è quello di separare bullo e branco e dalla vittima.

Il cortile o luoghi di ricreazione sono sicuramente tra i luoghi privilegiati per il bullismo. I bulli ed il branco si muovono indisturbati poiché qui la sorveglianza dell’adulto risulta minima se non addirittura assente. Per questo motivo molti autori suggeriscono di intensificare la sorveglianza anche nei luoghi di ricreazione.

La mensa: in molte scuole il pranzo viene consumato in sale apposite, in questi luoghi è facile che bullo e branco riescano a coalizzarsi e a molestare i compagni più deboli. Inoltre a differenza della classe, dove l’insegnante può intervenire e separare bullo e branco, nelle mense in genere non accade e si tende a lasciare che i ragazzi scelgano dove sedersi. Anche in questi luoghi alcuni autori suggeriscono di intensificare la sorveglianza.

I corridoi o androni: sono luoghi di passaggio quasi sempre poco controllati da personale adulto. Sono terreni fertili per le prepotenze soprattutto durante le entrate e le uscite o i momenti per andare in bagno.

I bagni sono forse il luogo meno controllato della scuola, anche in virtù del fatto che gli adulti tendano ad accedervi il meno possibile in presenza di bambini e ragazzi, per non dare adito a pericolosi equivoci. Spesso le prepotenze nei bagni possono essere a sfondo sessuale e omofobico.

Il piazzale d’entrata/uscita: altro luogo privilegiato dai bulli, per la scarsa sorveglianza e la confusione che vi regna.

Luoghi antistanti la scuola: sono terra di nessuno, dove insegnanti, collaboratori scolastici e dirigenti scolastici non hanno giurisdizione.  Bambini e ragazzi possono sostarvi all’arrivo e all’uscita, a volte anche per tempi lunghi tali da poter dar luogo a prepotenze. Sono luoghi dove regna l’anarchia, soprattutto alle scuole medie, ma il picco si ha nelle superiori, e solo genitori attenti e presenti possono effettuare interventi efficaci, anche attraverso la richiesta di intervento delle forze dell’ordine.

Tragitto casa/scuola e scuola/casa: i bambini più paurosi o razionali tendono ad evitare vie percorse dai bulli, ciò non toglie che spesso ci possano essere dei tratti da percorrere obbligatoriamente insieme, anche brevi.

Pulmini,  bus, treni: molti alunni per andare a scuola e tornare a casa sono costretti a servirsi dei mezzi di trasporto. In questi luoghi le prepotenze possono essere attuate anche da ragazzi più grandi o da ragazzi di altre scuole con cui le vittime condividono il viaggio.

Casa/famiglia: è un fenomeno molto sottovalutato, ma in famiglia avvengono spesso prepotenze sistematiche da parte di fratelli o sorelle maggiori o più forti ai danni di fratelli e sorelle più piccoli o più deboli. Spesso vengono liquidati come semplici contrasti tra fratelli. In altri casi possono essere cugini o amici di famiglia i cui incontri avvengono con una certa frequenza.

Istituti, case famiglia, istituti penitenziari, comunità accoglienza: sono luoghi dove l’aggressività e le prepotenze si sviluppano con molta facilità, atti di bullismo fino a veri e propri pestaggi o atti criminali sono all’ordine del giorno.  In questi luoghi possono scatenarsi dinamiche di prepotenza anche strutturate, attraverso gerarchie come avvengono nelle carceri o nella criminalità. Le cause sono da ricercare nella scarsa presenza di educatori e della loro scarsa preparazione, ma soprattutto nella scarsa formazione o disinteresse di chi le dirige, i quali scopi sono ben diversi dal bene degli ospiti. Molto spesso, inoltre, si tende a non far emergere le situazioni mettendo a tacere tutto, anche i casi gravi.

Luoghi di sport: campetti, palestre, piscine etc. Spesso nelle sedi sportive la sana competizione si trasforma in competizione malata, dove ognuno deve dimostrare la propria supremazia, dove vince il più forte, dove il più forte o il più bravo pensa di essere il migliore e questo gli dà ogni diritto sugli altri. Inoltre ci sono luoghi come docce e altri luoghi non controllati che sono alla mercé dei prepotenti. Anche qui spesso la causa sta nei cattivi istruttori. Non si capisce infatti perché mentre per la scuola il legislatore pretende competenze psico-pedagogiche, niente di tutto questo è previsto per gli istruttori sportivi. Inoltre mentre un insegnante che maltratta un bambino è perseguibile per legge, nei luoghi sportivi spesso vige, da parte degli istruttori, un modus operandi vessatorio, che oltre a non considerato sbagliato, addirittura può essere visto come una qualità.

Luoghi religiosi: oratorio, parrocchia, cortile. Si pensa che questi luoghi siano esenti da prepotenze, ma non è assolutamente vero: conflitti, attriti, contrasti sono all’ordine del giorno, spesso sono sottovalutati e trattati con superficialità, anche perché le prepotenze possono essere attuate in modo sottile. Purtroppo dobbiamo sottolineare che a volte i religiosi sottovalutano le situazioni a rischio e tendono ad avere l’idea che la religione risolva tutto e per questo sono restii a chiedere aiuto esterno a persone più esperte.

Luoghi di ritrovo: cortile del condominio, piazze, vie, giardinetti, parchi, parchi gioco, sono i luoghi dove bambini e ragazzi giocano da soli, senza sorveglianza, senza adulti, soprattutto adulti competenti. Liti, screzi, prepotenze sono comuni come in tutti i luoghi di aggregazione.

Luoghi attività extrascolastiche: Laboratori scolastici e doposcuola, sia nella scuola che privati. Valgono le stesse dinamiche della scuola, ma con insegnanti diversi, bambini diversi.

La Rete, ovvero il Cyberbullismo, ultimo nella lista, ma non per importanza. È il presente, ma soprattutto il futuro. Senza interventi su vasta gamma, la rete diventerà sempre di più il luogo dove il fenomeno del bullismo avrà il terreno fertile. Internet, i social, la rete, su PC ma ancor più sui telefonini, sono uno spazio virtuale senza controllo. Il rapporto tra bullo e vittima può essere anche uno a uno, senza testimoni, senza nessuno che prenda le difese della vittima, senza adulti, genitori insegnanti, o educatori, dove l’anarchia la farà da padrona.  Le prepotenze sono prevalentemente sociali, verbali e psicologiche, ma possono degenerare. Emarginazione, esclusione, pubblica derisione etc. Il rischio che bambini e ragazzi saranno coinvolti in una giungla virtuale è molto elevato, e al momento le istituzioni, ma gli adulti in generale non stanno facendo niente per mettere delle regole e cercare di arginare i rischi. Inoltre non dimentichiamo che se pur virtuale le prepotenze possono diventare reali nel caso in cui i ragazzi possono incontrarsi o decidere di incontrarsi.

 

 

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